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25 aprile

Il 25 aprile, data scomoda per chi non ha ideologie a cui accendere lumini. Da qualsiasi angolazione la si guarda viene fuori una sfumatura diversa: giorno di festa e liberazione, giorno di sconfitta sono solo gli estremi di un'infinita serie di analisi e commenti che si potrebbe fare. Ma vogliamo farla? Siamo oggi, nel 2005, ancora a festeggiare o maledire una vittoria o una sconfitta avute da altri in un'epoca ormai passata irreversibilmente? Il 25 aprile è una data che ha costruito la storia del nostro presente così come lo viviamo, ed a costruirla sono state tutte quelle persone, poche in verità, che da una parte e dall'altra lottavano per convinzioni a volte proprie a volte di altri. Ma anche 60 anni fa la storia non veniva fatta e controllata nè dai popoli, nè dai loro pritagonisti, e sessant'anni fa, la storia, mise di fronte quelle persone e quelle idee diverse o simili che fossero. Oggi ,nel 2005, con l'esperienza acquisita, gli studi effettuati, non pare proprio il caso di indugiare ancora su una data così deleteria. Per quanto riguarda l'Italia lo stesso Mussolini ebbe a dire che la Storia doveva, allora, andare altrimenti che come proseguì soprattutto a causa di Hitler; e anche Stalin aveva idee ben diverse sul futuro dell'Europa da quelle messe in pratica nolente o volente. I nostalgici, oggi dovrebbero riflettere: il combattente partigiano è riuscito, con le scelte fatte, a cambiare la società? Può sentirsi rappresentato da politici sempre in cambiamento per non cambiare mai? E il combattente fascista cosa credeva di proteggere con la sua lotta? Un'Europa folle in mano ad un pazzo? Purtroppo ci portiamo sulle spalle fardelli troppo pesanti e inutili per la lotta nel terzo millennio, fardelli che le oligarchie politiche pensano bene di lasciarci sulle spalle ancora per molto,in modo da mantenere una divisione nell'idea rivoluzionaria così utile per il sistema liberal-democratico. Quando ci libereremo dei vecchi rancori e il 25 aprile non sarà che una festa (ma sincera) in ricordo di chi ha lottato, allora un passo avanti sarà fatto e il sistema sarà più in pericolo. Bisogna fare tutti un passo indietro, pensare al passato, ma l'obiettivo deve essere per tutti il futuro!

da "Patria" n.2 maggio 2005

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