La democrazia contemporanea oltre che a produrre strani effetti collaterali nelle antiche terre medio orientali (ma non solo), effetti che si manifestano tramite misteriose esplosioni, stragi, morti, sparizione di bambini e ovunque distruzione economica, sociale, culturale e materiale, produce effetti anche in casa nostra. Da noi però a causa della potenza dei mass media pilotati, queste conseguenze sono ovattate, nascoste. Rivestono anche da noi i più disparati ambiti: culturali, economici, sociali… Ma su tutti questi importanti argomenti non vogliamo trattenerci, altri ben più intelligenti e acculturati di chi scrive dovranno accuparsene. L’aspetto che vogliamo trattare è molto più infimo, volgare, ma comunque indicatore della decadenza della democrazia, o meglio, in questo caso, della democrazia elettorale. Ci riferiamo ad un caso concreto dal quale poi ognuno può trarre le conclusioni che preferisce. Stiamo parlando di un determinato partito, che si presenterà ad una determinata competizione elettorale, e fra l’altro, appoggerà anche uno dei due poli maggiori. Il partito si chiama “Forza Roma”, la competizione sono le comunali di Roma appunto, ed il polo appoggiato è quello di Alemanno. Intanto, è pure banale ma tocca dirlo, fa logicamente pensare il nome del partito: studiato a tavolino dagli esperti di marketing, come fu per Forza Italia, ma ancora peggio (e dico tutto!); se qualcuno può aver pensato che il Roma in questione sia riferito alla città si sbaglia di grosso! Forza Roma è proprio riferito alla squadra di calcio la A.S. Roma. Di sicuro niente di ufficiale, non è il partito di Franco Sensi (il presidente della Roma), ma se fosse stato così, allora il tutto avrebbe avuto una sua logica. Invece no, FR (la chiameremo così, speriamo senza paura di offendere i sostenitori capitolini che tanto ci tengono ad essere distinti da Frosinone…succede anche questo!) non è il partito di Sensi, ma di qualche furbacchione, che attraverso messaggi fuori luogo, vuole avvantaggiare se e i suoi alleati nella distribuzione dei voti elettorali. Chi ha avuto la (s)fortuna di assistere alla pubblicità in tv di questo “partito” (anzi senza virgolette perché non ha niente di meno degli altri), avrà sentito l’inno della Roma accompagnato dalle immagini dello stadio olimpico imbandierato; gli slogan comunicati? Una qualche attenzione ai tifosi e ai romani tutti, of course! Purtroppo saranno rimasti male i tifosi che guardavano con interesse tali spot, quando dopo Forza Roma è andato in onda quello di (tenetevi forte) Avanti Lazio, presentato dallo stesso uomo “politico” (e qui tutte le virgolette che volete) di Forza Roma; solo accompagnato dall’inno caro ai tifosi laziali “Non mollare mai” e bandiere con gli aquilotti. Stessi discorsi si possono fare per tutti e due i partiti, ma per una certa simpatia per i colori bianco celesti e altri aspetti che ora diremo, ci intratteniamo sulla compagine giallorosa (come direbbe Pizzul). Infatti la particolarità di FR non è solo quella (comune ad AL) di usare simboli calcistici, passioni calcistiche, parole d’ordine calcistiche, per servirsi delle tifoserie politiche oggi imperanti; non è solo una questione di degenerazione politica, vi è di più: nel caso di Forza Roma secondo noi, vi è il caso di una vera e propria truffa. E non truffa per modo di dire, ma truffa che qualcuno dovrebbe denunciare. Se la cosa che vi stiamo per dire (ovviamente chi è di Roma se ne sarà accorto da se) fosse accaduta per una pubblicità di altro prodotto che non la politica democratica, già le associazioni dei consumatori si sarebbero date da fare, ma essendo la democrazia una religione, pochi rischieranno la scomunica. Il partito FR infatti, nei volantini, negli spot (che qualcuno potrebbe chiamare propaganda) usa non solo i simboli della squadra di calcio, ma i suoi candidati sono Totti, Sensi, Montella, Mancini… La piccola anomalia è che non si tratta di Francesco Totti (voglio dire, già ci sarebbe da ridire ma almeno è vero!), bensì poi si viene a scoprire che è Mario Totti (il nome lo abbiamo inventato noi, non li sappiamo e non li vogliamo sapere quelli veri), oppure c’è Niky Catetere detto “Sensi”, Frankie Pappagallo detto “Montella” e così via… Purtroppo sui volantini c’è scritto a caratteri cubitali solo Totti, Montella ecc… Per molto meno una pubblicità potrebbe essere definita ingannevole mentre la democrazia consente queste truffe ai suoi consumatori. Il tutto condito da un altro elemento: non si legge su nessun giornale e ovviamente non si sente in nessuna televisione, qualcuno che abbia da ridire su tali degenerazioni…
Detto questo vogliamo noi condannare al rogo i fantastici “politici” di FR? Assolutamente no, anzi li ringraziamo per l’importante lavoro che stanno facendo: grazie alla loro ridicola avventura ci ricordano e ci illustrano meglio di qualsiasi manuale di politologia come la democrazia sia alla frutta, come tutti i partiti rispondano a problemi di marketing e non politici, come tutto l’arco parlamentare e oltre, sia accomunato da pulsioni pubblicitarie e nulla è rimasto di veramente Politico.
Matteo Pistilli - Patria n. 15 giugno 2006