Ancora una volta, con le elezioni che si avvicinano, riprende l’offensiva massima del circo delle propagande. “Destre”, “sinistre” e via dicendo si affannano a voler convincere più votanti possibile (per loro siamo solo voti, nulla di più) per raggiungere il loro obbiettivo personale: un posto di potere nella liberal-democrazia occidentale. L’ offensiva è davvero impetuosa, nulla sfugge a questa aggressione; ma la cosa triste è che siamo davvero in pochi a non cadere nei tranelli del totalitarismo democratico, pochi a renderci conto che tutto è finto, la competizione è finta, e una vera alternativa la dobbiamo ancora costruire. Illuminante sul clima politico italiano (ma non solo) di questo periodo, è il “caso Di Canio”. Ci scusiamo per la scelta di affrontare tale inutile questione, ma è piena di spunti interessanti. Primo: come al solito il pericolo fascista (sic) viene sfruttato dai propagandisti democratici come bandiera per compattare i propri ranghi; in questo modo il “sistema” usa ancora lo scontro fra gli estremismi e lo usa per i propri fini. Oggi, nel terzo millennio, la divisione e forse addirittura la definizione fascisti comunisti non ha più alcun senso; se chiedete ai militanti di una parte perché odiano quelli dell’altra non avrete mai spiegazioni esaurienti; tutto è voluto e pilotato dal sistema, lo scontro fra opposti estremismi, che però non sono affatto opposti e nemmeno estremismi, è creato dal sistema per i suoi chiari scopi. Secondo: ma il lato forse più incredibile della questione è la trasposizione al mondo del tifo di ideali rivoluzionari e comunque politici. Il sistema democratico è riuscito a trasformare uomini liberi, potenziali rivoluzionari, in inutili ultras, praticamente in pazzi isterici che mettono in pericolo la propria incolumità e quella degli altri per nient’altro che una squadra di calcio. Un tempo lo si chiamava oppio dei popoli e lo si trovava nella religione, oggi che quella non è più considerata da nessuno, è stata sostituita da tutte queste manifestazioni controllate dai palazzi. Qui comunque non si vuole andare contro l’ultra, che abbiamo sempre difeso, essendo questo un individuo che non si accontenta dei normali schemi di vita preparati dalle liberal-democrazie e che, semmai, sbaglia il modo di dimostrare la propria insoddisfazione (a volte questo neanche è vero visto che ultras prende il significato di appartenenza, comunità quindi è accettabile). Il problema è però l’uso che dai palazzi democratici si fa di questi ambienti o, meglio ancora, la formazione culturale promossa dal mondo moderno che devia totalmente la mente dei popoli facendoli credere in idee non proprie, facendogli adottare concetti inumani e docili. Per questi motivi il caso Di Canio, arrivato ai clamori della cronaca solo perché fa scandalo avere determinate idee, è un caso scandaloso per le lacune che mostra nella nostra civiltà occidentale.
giovedì
Destra, sinistra e il "caso" Di Canio
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
difendere l'ultras?
Almeno non condannare tutto e tutti a priori, è cmq uno stile di vita diverso dall'individualismo imperante e credo che vada studiato e guardato con attenzione come fenomeno sociale...
Posta un commento